Talents4business

In questi giorni ho sentito 3 volte la stessa storia: imprenditori e manager di aziende familiari che mi raccontato di molteplici tentativi di inserimento di diverse persone nelle medesime posizioni senza tuttavia avere successo, insomma, nessuna tra le nuove risorse inserite alla fine “è durata”.
Le motivazioni che sento sono quelle più svariate – immaturità, poca voglia di lavorare, poca “compatibilità” con la squadra, pretese – ma mai di origine tecnica. Uno dei miei interlocutori, nell’ambito di colloqui in uscita, si è accorto alla fine che “il problema” non è dei candidati bensì dell’azienda stessa.


Sentire questi episodi mi dispiace sempre, perché conosco il costo di un inserimento non andato a buon fine:

  • in media 35% della RAL e
  • 6 mesi tra recruiting e formazione;
  • ma soprattutto il costo della demotivazione di chi si vede nuovi colleghi arrivare e andarsene (l’impegno di una persona motivata è del +70%);
  • la perdita di tempo delle persone coinvolte nella ricerca, selezione e onboarding;
  • il costo in reputazione per i collaboratori demotivati che ne parlano “in giro”….

Insomma, il prezzo da pagare è davvero alto.

 

Qualche consiglio da “pronto soccorso” per evitare questo turnover patologico:

→ Prima di inserire una nuova figura, è necessario accertarsi che la stessa oltre a possedere le skills tecniche richieste dal ruolo presenti anche quelle attitudini, ossia caratteristiche personali e mindset, necessarie per inserirsi nello specifico contesto, cioè nel team, reparto, squadra etc…;

→ La verifica di queste attitudini va fatta già in fase di selezione con il coinvolgimento del diretto responsabile e di coloro con cui la nuova risorsa si troverà a collaborare;

→ La fase di ingresso del nuovo collaboratore in azienda, detta onboarding, deve poi essere supervisionata da una figura interna in modo tale da poter accorgersi fin da subito di eventuali situazioni problematiche e cercare attraverso il dialogo, una pronta risoluzione.

 

Quindi, sicuri che bisogna sempre e comunque fare tutto da soli? NO!
Improvvisazione e demotivazione – vostra, ma anche dei vostri collaboratori e candidati – non paga. Coinvolgete fin da subito le persone necessarie per rendere il processo più efficace: collaboratori, responsabili, professionisti interni … ed esterni 😉 


Buon lunedì …. e buon lavoro!

Valerie Schena Ehrenberger

 

Per un 2021 di ripresa con la Risorsa Umana protagonista

 

Pubblicato il 01/02/2021

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