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13 Giugno 2022
Recruiting e Pride Month

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In questa puntata

Il mese di giugno viene definito Pride Month. Tanti di noi lo collegano al gay pride, quindi alle manifestazioni e marce dell’orgoglio omosessuale, ma ormai si tratta di parate dell’orgoglio della comunità LGBTQ+, che rappresenta un “ventaglio di orientamenti sessuali ed identità di genere” come si legge sul sito di gay.it.

Perché questa puntata del T4B Recruiting Talk è dedicata a questa tematica? Perché se si vuole sradicare un qualunque pregiudizio, allora non ci si può fermare a qualche marcia durante l’anno, ma siamo chiamati tutti a fare la nostra parte. E per quanto riguarda il mondo lavorativo e aziendale, noi Recruiter abbiamo una grande responsabilità. 

Iniziamo però con qualche dato:

  • La comunità LGBTQ+ rappresenta oggi il 18% dell’intera popolazione aziendale, quindi non si tratta di un gruppo “marginale”; 
  • ciononostante, da un’indagine Istat emerge che il colloquio di lavoro continua a essere uno scoglio: il 12,6% delle persone intervistate afferma di non essersi presentato all’intervista temendo che l’azienda sarebbe stata ostile al proprio orientamento sessuale, 
  • mentre il 57,7% ricorda almeno un evento di discriminazione durante la ricerca di un’occupazione.

Ci rendiamo conto? Nel 2022 ci sono persone che non mandano il CV perché temono discriminazioni? Evidentemente da parte nostra, come conferma il quasi 60%, perché è il Recruiter che gestisce il processo di selezione e la “candidate’s experience”. 

Che cosa possiamo fare quindi noi concretamente, sin da subito? Da non esperta in tematica, mi sono venuti in mente 3 azioni attuabili:

✔ comunicazione neutra e employer branding;

✔ criteri di selezione definiti a priori;

✔ lavorare su noi stessi e i bias nel recruiting.

 

Buon ascolto e buona visione,

Valerie Schena Ehrenberger

 

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T4B Recruiting Talk – Il primo podcast italiano per il Recruiting Specialist:

Ma forse, visto la loro specializzazione, non sarebbe stato possibile avviare una società in modo differente: perché Nextopp è specializzata nel recruiting di figure del mondo digital e tech, i profili decisamente più difficili da ricercare ed ingaggiare.

Abbiamo parlato di:

  • Cosa le ha portate a posizionarsi in modo così diverso;
  • Come hanno utilizzato LinkedIn per raccontarsi usando una comunicazione differente creando una community affezionata;
  • Quanto conta lo studio continuo e l’aggiornamento professionale per avere successo nel Recruiting;
  • Quali siano le priorità e le aspettative dei candidati nella loro nicchia. 

Guenda e Gioia ci confermano che al primo punto c’è la richiesta di smartworking, aspetto fondamentale e non negoziabile. Anzi, se non è offerto, il candidato non inizia neanche l’iter di selezione. Inoltre interessano le tipologie di tecnologie usate e in quali progetti innovativi saranno coinvolti per capire se ci sono occasioni che permettono di investire su loro stessi, di crescere professionalmente e personalmente. 

Chiaramente non poteva mancare la mia domanda su che competenze dovrebbe avere chi si occupa di ricerca e selezione di profili tech?

Tutte le risposte, curiosità e punti di vista, li trovi in questa puntata.

Buon ascolto e buona visione!

Valerie Schena Ehrenberger

 

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